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Negozio – Supermercato – Ristorante

Risarcimento Danni per Caduta nel Negozio – Supermercato – Ristorante a Torino: informazioni e consulenza su StudioLegaleRisarcimentoDanni.it degli avvocati Bombaci e Laganà

Non è inusuale rischiare di cadere all’interno di un negozio o in un supermercato o anche al ristorante, magari a causa del pavimento reso scivoloso da una veloce pulizia o per la presenza non segnalata di gradini ed ostacoli di vario genere.

Vediamo, in questi casi, come agire per ottenere il risarcimento del danno.

Il danno da cose in custodia

L’articolo 2051 sancisce che: “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito.”

Tra le cose in custodia rientrano tutti quei beni di cui dispone un soggetto, in quanto ne è proprietario oppure perché, nella pratica, ne ha la disponibilità. 

Pertanto, nel caso di caduta all’interno di un negozio, un supermercato o un ristorante, il proprietario, in qualità di custode, risponderà dei danni cagionati dalla cosa in custodia ex art. 2051 c.c., salvo il caso in cui riesca a dimostrare la natura fortuita dell’evento che ha causato il danno (prova, nella pratica, difficilissima da fornire).

Per il cliente danneggiato, al fine di ottenere un risarcimento, sarà quindi sufficiente dimostrare il nesso causale fra il comportamento omissivo del custode e la caduta stessa, mentre quest’ultimo dovrà dimostrare che l’evento sia accaduto per un caso fortuito e che, nonostante la diligenza adottata nella tenuta dei locali, l’evento si sarebbe verificato comunque. 

Come comportarsi nell’immediatezza del sinistro

Preso atto dell’esigenza di dimostrare il nesso di casualità fra l’evento e il comportamento omissivo del custode, per ottenere un risarcimento occorre prima di tutto seguire una serie di indicazioni di carattere pratico che si riveleranno indispensabili in sede di giudizio risarcitorio.

In primo luogo, ove possibile, al momento della caduta è opportuno fotografare lo stato dei luoghi, l’assenza di segnaletica di pericolo che indichi, ad esempio, il pavimento scivoloso o la presenza di elementi sul pavimento che non potevano essere evitati dal cliente stesso prestando la normale attenzione.

Le foto di oggetti per terra che hanno determinato la caduta potranno rivelarsi indispensabili nel dimostrare il nesso di causalità con l’evento, così come l’assenza di eventuali segnali di pericolo, mobili o fissi.

Si consiglia, inoltre, di raccogliere eventuali dichiarazioni testimoniali o, comunque, i dati di chi ha assistito all’incidente e potrà essere in grado, in seguito, di confermare la dinamica.

L’orientamento della Giurisprudenza

Svariate sono state le sentenze in tema di risarcimento danni da caduta, con indicazioni a volte difformi fra le Corti di merito e quella di legittimità della Cassazione. 

Un caso di studio è la sentenza n. 4476/2011 della Cassazione che ha ribaltato la sentenza d’appello che aveva negato il risarcimento ad una donna caduta in un negozio a causa della presenza non segnalata di una chiazza di detersivo.

La Corte di merito aveva rilevato che la chiazza di detersivo era talmente evidente da dover essere vista e quindi evitata dalla signora che vi era caduta stabilendo, quindi, che il comportamento incauto della cliente avesse determinato l’evento caduta.

La Cassazione ha invece stabilito un principio di particolare importanza ovvero quello della “ragionevole aspettativa”.

In sintesi, la Cassazione ha specificato che per il cliente vi è una ragionevole aspettativa di trovare il pavimento del negozio sicuro e sgombero da insidie e che, in assenza di indicazioni evidenti, non è il cliente che deve controllare il pavimento.

Sulla scorta di tale principio, di assoluto rilievo, è derivata la rivalutazione del caso da parte della competente Corte di Appello che ha portato al risarcimento della donna vittima di caduta.

Ancora il Tribunale di Perugia, con sentenza del 27 novembre 2015, ha ulteriormente precisato alcuni aspetti relativi alla responsabilità del custode.

Il caso è quello di un cliente di un negozio caduto a causa della presenza sul pavimento di foglie di insalata: il titolare del negozio aveva eccepito la ricorrenza del caso fortuito, ma il Tribunale, anche sulla scorta del principio di diritto sancito dalla Cassazione nel 2011, ha statuito che la presenza di verdura, frutta o di altri alimenti nel settore dedicato è da considerarsi un evento del tutto imprevedibile per il cliente, che deve essere evitato dal custode con l’adeguata pulizia del locale o, comunque, segnalando il pericolo. 

Come agire per ottenere il risarcimento del danno? 

Il primo aspetto da appurare è se la caduta sia dovuta ad un fatto imputabile ad una negligenza del titolare dell’attività.

Diventa, quindi, fondamentale analizzare ogni singolo caso, per andare a ricercare eventuali colpe e agire legalmente per richiedere il risarcimento dei danni derivati dalla caduta.

Con la necessaria assistenza di un avvocato esperto in materia sarà, quindi, possibile, una volta accertato il danno e valutato il caso, avviare l’iter risarcitorio.

Il nostro Studio vanta un’ampia casistica positiva in materia di risarcimenti per cadute all’interno di negozi e ristoranti, privilegiando, nella maggior parte dei casi, la definizione bonaria della controversia mediante la stipulazione di un accordo transattivo, senza, dunque, la necessità di avviare la causa.

Se tu o un tuo parente sieti stati vittima di una caduta all’interno di un negozio o un supermercato, contattaci oggi stesso!

I nostri avvocati esperti ti forniranno l’assistenza legale di cui necessiti per ottenere il giusto risarcimento.

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