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Come funziona l’azione di rivalsa del datore di lavoro

Come funziona l’azione di rivalsa del datore di lavoro

Come funziona l’azione di rivalsa del datore di lavoro e quando l’azienda può richiedere il risarcimento al dipendente

L’azione di rivalsa del datore di lavoro rappresenta un aspetto importante nei contesti in cui aziende e dipendenti sono coinvolti in controversie legate a incidenti o sinistri causati da terzi.

In questo articolo vedremo come funziona questa pratica e in quali circostanze un’azienda può legittimamente richiedere un risarcimento al proprio dipendente.

La rivalsa del datore di lavoro implica, infatti, il diritto dell’azienda a cercare un risarcimento quando un dipendente subisce un infortunio o un incidente causato da parti terze.

I danni, infatti, potrebbero non riguardare solo il lavoratore, ma anche l’azienda stessa, che si potrebbe ritrovare a dover fronteggiare l’assenza del dipendente, con tutte le problematiche e le conseguenze del caso.

Tuttavia, affinché l’azienda possa esercitare questo diritto, è essenziale che il sinistro sia causato da una parte terza coperta da un’assicurazione.

Scopri nel dettaglio le situazioni in cui l’azione di rivalsa del datore di lavoro può essere applicata e quando un’azienda ha il diritto di richiedere un risarcimento al proprio dipendente.

Quando un dipendente subisce un infortunio, quali sono i costi che vengono sostenuti dall’azienda?

 

Quando un dipendente è coinvolto in un infortunio, l’azienda è tenuta a sostenere diversi costi che possono avere un impatto significativo sul suo bilancio.

Prima di tutto, il datore di lavoro è obbligato per legge a mantenere il posto di lavoro del dipendente infortunato, senza possibilità di licenziamento. Questo comporta il dovere di continuare a corrispondergli il suo stipendio, il trattamento di fine rapporto (TFR), la tredicesima mensilità, i contributi e qualsiasi altro compenso previsto dal contratto.

Oltre a queste spese dirette, l’azienda potrebbe anche subire perdite economiche significative dovute all’assenza del dipendente.

Queste perdite possono derivare dal mancato guadagno, specialmente se il dipendente infortunato possiede competenze specializzate o qualifiche difficili da sostituire a breve termine.

Alcune professioni richiedono formazione, abilità specifiche e aggiornamenti costanti, rendendo difficile la ricerca di un sostituto qualificato in tempi brevi.

 

L’azienda potrebbe anche affrontare ritardi nelle consegne o perdere commesse, situazioni che spesso comportano penalizzazioni economiche dovute a clausole contrattuali che impongono termini rigidi.

Infine l’azienda potrebbe dover considerare anche le spese sostenute per assumere eventuali lavoratori sostituti con le stesse competenze o per l’acquisizione di risorse da altre aziende per rispettare gli accordi contrattuali.

Ecco che, quando un dipendente si infortuna, i costi per un’azienda possono essere davvero considerevoli e comprendere spese dirette e indirette, perdite economiche dovute a mancati guadagni e ritardi nelle operazioni, nonché le spese per trovare sostituti qualificati.

Come funziona l’azione di rivalsa del datore di lavoro?

 

L’azione di rivalsa del datore di lavoro è un diritto spesso poco conosciuto (a tutto vantaggio delle compagnia assicurative) ma rilevante in caso di infortuni ai danni dei dipendenti.

La legge italiana, infatti, riconosce questo diritto alle aziende, consentendo loro di richiedere un risarcimento alla compagnia assicuratrice quando un dipendente subisce un incidente o infortunio a causa di terzi.

Spesso, il datore di lavoro potrebbe erroneamente considerare che il rimborso fornito dagli enti assicurativi sociali, come INAIL e INPS, sia sufficiente per coprire tutti i costi connessi a un dipendente infortunato. Ma così non è.

Queste istituzioni integrano la busta paga del lavoratore, ma non affrontano tutti i costi che possono gravare sull’azienda, i quali possono variare a seconda del settore di attività.

Il datore di lavoro ha il diritto di richiedere un rimborso per questi costi direttamente al responsabile civile che ha causato l’assenza del dipendente dal lavoro. Ma come avviene il processo di rivalsa del datore di lavoro e quali sono i passi da seguire per l’imprenditore? Continua a leggere per scoprire la procedura corretta da adottare.

I termini per esercitare il diritto di rivalsa variano in base al tipo di sinistro. Per incidenti stradali e autostradali, l’azienda ha due anni dalla data dell’incidente per intraprendere un’azione di rivalsa.

Nel caso di altre forme di responsabilità civile, il termine si estende a cinque anni. Un aspetto importante è che il datore di lavoro può esercitare il diritto di rivalsa direttamente nei confronti della compagnia assicuratrice, senza bisogno del coinvolgimento del dipendente infortunato.

La base giuridica per la rivalsa del datore di lavoro è l’art. 2043 del codice civile, il quale stabilisce che chiunque, con dolo o colpa, cagiona ingiustamente un danno ad altri è obbligato a risarcirlo. Inoltre, l’art. 144 del codice delle assicurazioni private riconosce al danneggiato di un sinistro causato da un veicolo assicurato il diritto di richiedere il risarcimento direttamente all’impresa assicuratrice del responsabile civile.

La rivalsa del datore di lavoro è applicabile sia nei casi di infortunio che nei casi di malattia che comportino l’assenza del dipendente.

I costi sostenuti dall’azienda (e ovviamente dimostrati) possono essere recuperati entro un periodo di 24 mesi, anche in situazioni di concorso di colpa o se il dipendente non lavora più nell’azienda.

In sintesi, l’azione di rivalsa del datore di lavoro fornisce un importantissimo mezzo legale per coprire i danni subiti dall’azienda a causa dell’assenza di un dipendente dovuta a incidenti o infortuni per colpa di terzi.

Rivolgersi ad un legale è fondamentale per portare avanti un’azione di rivalsa con successo

 

Se sei un datore di lavoro e hai intenzione di intraprendere un’azione di rivalsa per ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti, il consiglio è di rivolgerti ad un legale esperto in risarcimenti.

Nella situazione in cui l’azienda subisce un danno dovuto all’assenza di un dipendente a seguito di incidenti o infortuni causati da terzi, è fondamentale assicurarsi di seguire un percorso corretto, senza intoppi.

L’azienda ha il diritto di richiedere il risarcimento da parte della compagnia assicuratrice della parte responsabile, ma tutto il processo richiede attenzione e competenza, anche perché non è nell’interesse della compagnia assicurativa pagare anche un risarcimento al datore di lavoro.

Affidarsi a un professionista è cruciale in quanto si tratta di un tema intricato e complesso che richiede competenze avanzate.

Un avvocato esperto guiderà l’azienda in ogni fase, assicurandosi che tutti i passi necessari vengano seguiti correttamente, consentendo così di ottenere il giusto risarcimento.

 

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