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Risarcimento danni per revenge porn

Risarcimento danni per revenge porn

Il revenge porn, cioè la pratica di diffondere immagini o video intimi di una persona senza il suo consenso, può causare notevoli danni psicologici ed emotivi alla vittima.

Questi danni includono angoscia, depressione, ansia e, in alcuni casi, suicidio. Ottenerre un risarcimento per tali danni è un processo complesso ma importante da affrontare, perché offre alla vittima una forma di giustizia e compensazione per il trauma incalcolabile subito.

Vediamo le vie legali che bisogna percorrere per cercare un risarcimento per i danni derivanti dal revenge porn e le misure che possono essere intraprese per proteggere i diritti della vittima.

Cos’è il revenge porn

 

Il revenge porn si concretizza quando qualcuno pubblica immagini o video di una persona per lo più nuda (spesso si tratta dell’ex partner) senza il suo consenso

La pubblicazione delle immagini presuppone che le stesse siano state effettivamente realizzate e/o scambiate. Ciò accade spesso nell’ambito del sexting consensuale (scambio di messaggi e immagini intime tramite chat) particolarmente popolare tra i giovani.

La raccomandazione di non scattare e inviare in nessun caso foto di nudo è comprensibile, ma non sempre realistica o utile. Se però le registrazioni o le foto finiscono online, le persone colpite si sentono tradite, provano angoscia, ansia, depressione e senso di colpa.

La colpa non è mai della vittima, però, ma sempre di chi diffonde le immagini.

Fortunatamente, chi compie tali azioni rischia oggi sanzioni penali e persino la reclusione. Questo fenomeno è emerso parallelamente all’aumento dell’uso di dispositivi mobili, che semplificano lo scambio di immagini e video intimi via internet.

Una ricerca del 2017 ha rivelato che 1 utente su 8 sui social media è stato vittima di pornografia non consensuale, con donne e adolescenti spesso bersaglio di “revenge porn”. Sembra assurdo ma esistono persino siti web che offrono supporto per la diffusione di immagini e video degli ex partner, alcuni dei quali richiedono persino denaro alle vittime per rimuovere le foto pubblicate senza il loro consenso.

Risulta quindi fondamentale esercitare la massima cautela quando si condividono immagini e video su dispositivi mobili, sia che siano intime o meno.

Ecco alcuni consigli per proteggerti:

  1. Rifletti attentamente prima di inviare contenuti intimi, perché su internet niente viene mai completamente cancellato.
  2. Mantieni privati gli account sui dispositivi mobili e sui social media. Scegliere con cura chi può visualizzare i tuoi contenuti condivisi.
  3. Sfrutta le funzioni di sicurezza dei dispositivi mobili. Troppi utenti non proteggono i propri telefoni o tablet con un PIN o un codice di accesso. Queste funzioni possono essere fondamentali per la protezione della privacy in caso di smarrimento o furto del dispositivo.
  4. Evita reti Wi-Fi pubbliche e non sicure. Anche se sembrano comode, le reti internet pubbliche sono spesso il bersaglio di criminali informatici che cercano di accedere ai dati personali.

Com’è disciplinato in Italia il revenge porn?

 

Ricorda che anche se sei stato tu ad inviare le foto intime all’altra persona, quest’ultima non può diffonderle. Se lo fa commette un reato.

Il Codice Rosso ha recentemente introdotto una nuova disposizione nel nostro Codice penale, all’articolo 612-ter, che riguarda la “divulgazione illegittima di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito,” comunemente nota come “Revenge Porn.”

Questa norma provvede a sanzionare chi, dopo aver ottenuto, scattato, ricevuto o acquisito materiale intimo ed esplicitamente sessuale di un’altra persona, lo diffonde, consegna, pubblica o condivide immagini o video, senza il previo consenso delle persone coinvolte.

Le immagini o video a contenuto sessualmente esplicito riguardano non solo le zone genitali ma anche altre parti anatomiche pertinenti o situazioni che coinvolgono zone non necessariamente erotiche.

Questi contenuti non riguardano, invece, immagini in pose ammiccanti, vestiti succinti o in costume da bagno.

Il Codice Rosso prevede il carcere per tale, da uno a sei anni, accompagnato da una multa che va da 5.000 a 15.000 euro.

Tuttavia, è importante notare che la pena può essere aggravata nei seguenti casi:

– Quando il reato è commesso dal coniuge, anche in caso di separazione o divorzio, o da chi ha avuto o ha attualmente una relazione affettiva con la vittima. Il reato in questo caso è più grave perché il carnefice approfitta del rapporto di fiducia con la vittima.

– Quando il reato è commesso ai danni di una persona in condizioni di vulnerabilità fisica o mentale o ai danni di una donna incinta.

– Quando il reato è perpetrato tramite strumenti informatici o telematici.

Se sei vittima di revenge porn cosa puoi fare

 

Se ti trovi a fronteggiare la spiacevole situazione di essere vittima di revenge porn, è fondamentale sapere come proteggerti e affrontare questa difficile esperienza. Ecco alcune mosse cruciali per salvaguardarti:

 

  1. Consulta un avvocato per ottenere supporto legale;
  2. Contatta il social dove le immagini o i video sono stati pubblicati, affinché possa rimuoverli prontamente;
  3. Denuncia il reato alle autorità giudiziarie, attraverso il tuo avvocato. Per fare questo, raccogli tutte le prove disponibili, come screenshot dei post, commenti e messaggi correlati, creando un dossier completo per documentare l’accaduto.
  4. Chiedi al tuo avvocato se sia utile coinvolgere un esperto informatico o un’agenzia specializzata nella rimozione delle immagini.
  5. Chiedi aiuto psicologico. Molte donne che sono state vittime di revenge porn hanno riportato conseguenze psicologiche gravi, come disturbo da stress post-traumatico, ansia, depressione e persino pensieri suicidi. Non esitare a cercare supporto psicologico.

Come ottenere il risarcimento danni nel caso tu sia vittima di revenge porn

 

Essendo questo un reato penale, potrai ottenere il risarcimento danni che ti spetta come vittima, costituendoti parte civile nel processo penale. In questo modo verrà valutato il danno da te subito e potrai ottenere il risarcimento.

Il danno non patrimoniale può assumere diverse forme, tra cui il danno morale, biologico o esistenziale. Il danno morale si riferisce alla sofferenza emotiva e psicologica subita dalla vittima.

Per ottenere il risarcimento del danno morale, dovrai presentare prove concrete della sofferenza subita e del nesso causale tra il reato commesso e il danno morale subito.

La quantificazione del danno morale è complessa, ma è compito del giudice personalizzare il risarcimento in base alle prove e alle affermazioni presentate dalla vittima.

Il danno morale è risarcibile separatamente dal danno biologico ed è trattato in modo diverso dalle tabelle utilizzate per quantificare il danno biologico.

Nel caso di revenge ponr, il danno morale è uno dei danni principali, poiché questo reato può causare gravi traumi emotivi, ansia, depressione e stress post-traumatico. Il risarcimento mira a compensare la sofferenza psicologica subita.

Se il revenge porn ha conseguenze dirette sulla tua salute fisica o psicofisica, ad esempio attraverso lesioni psicologiche o fisiche, hai il diritto di richiedere il risarcimento del danno biologico.

Se questo terribile reato ha anche un impatto sulla tua vita quotidiana, compromettendo le tue relazioni personali, la tua reputazione, la tua privacy, o la tua routine quotidiana, puoi chiedere il risarcimento per il danno esistenziale.

In alcuni casi potresti subire anche perdite finanziarie dirette a causa della diffusione delle immagini o video. Ad esempio, potresti perdere il lavoro o subire danni economici, e quindi sarà possibile richiedere anche il risarcimento del danno materiale.

Il tipo e l’entità del risarcimento dipenderanno dalle circostanze specifiche del caso, comprese le prove presentate e la gravità del danno subito.

È fondamentale che tu ti faccia assistere da un avvocato esperto in diritto penale e della privacy per valutare la tua situazione e intraprendere le azioni legali necessarie per ottenere il risarcimento adeguato.

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