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Trombosi dopo vaccino Covid 19: è possibile ottenere un indennizzo dallo Stato?

Trombosi dopo vaccino Covid 19: è possibile ottenere un indennizzo dallo Stato?

La trombosi post-vaccinazione Covid-19 è una complicazione rara ma grave che ha sollevato numerose domande legali e mediche.

In Italia, lo Stato prevede un indennizzo per i danni permanenti causati da vaccinazioni obbligatorie o raccomandate dall’autorità sanitaria.

La legge 210 del 1992, estesa anche ai vaccini anti-Covid-19, stabilisce che lo Stato è tenuto a risarcire coloro che riportano lesioni o infermità permanenti a causa della vaccinazione.

La procedura per ottenere l’indennizzo prevede la certificazione medica dei problemi di salute derivanti dalla vaccinazione e l’avvio di un procedimento amministrativo presso l’ASL del comune di residenza.

È importante consultare un medico specialista e un avvocato esperto in diritto sanitario per supportare la richiesta e garantire che tutti i requisiti siano soddisfatti. Scendiamo nei dettagli della procedura da seguire.

Cos’è la trombosi che può derivare dopo il vaccino Covid-19

La trombosi è una condizione patologica caratterizzata dalla formazione anomala di coaguli di sangue (trombi) all’interno dei vasi sanguigni, che possono ostacolare o bloccare il normale flusso ematico.

Purtroppo, in alcuni casi, è stata riportata una correlazione tra la somministrazione di alcuni vaccini contro il COVID-19, in particolare quelli a vettore adenovirale (come Astrazeneca) e lo sviluppo di una sindrome clinica denominata trombosi con trombocitopenia indotta da vaccino (VITT, dall’inglese Vaccine-Induced Immune Thrombotic Thrombocytopenia).

Questa condizione, pur essendo estremamente rara, richiede una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo, perché potrebbe essere letale.

La VITT è caratterizzata dalla formazione di trombi, spesso in sedi insolite come i seni venosi cerebrali o le vene splancniche, associati a una riduzione del numero di piastrine nel sangue. Si ritiene che il meccanismo sottostante sia di natura autoimmune: il vaccino potrebbe, in casi molto rari, stimolare una risposta immunitaria aberrante, con la produzione di anticorpi che attivano le piastrine, inducendo così la formazione di coaguli.

I sintomi tipici includono cefalea severa e persistente, dolore addominale, gonfiore o dolore agli arti e difficoltà respiratorie, che si manifestano generalmente entro 4-30 giorni dalla vaccinazione.

Le cure tempestive come la somministrazione di immunoglobuline e anticoagulanti non eparinici, ha significativamente migliorato la prognosi di questa complicanza.

Come ottenere un indennizzo statale se si è subita una trombosi post vaccino anti Covid

Se hai subito una trombosi in seguito al vaccino anti Covid-19, puoi richiedere un indennizzo statale in base alla normativa vigente in Italia.

L’indennizzo per i danni da vaccinazioni obbligatorie o raccomandate è regolato dalla Legge 210/1992 e successive modifiche. Questa normativa prevede un risarcimento per chi abbia riportato danni permanenti causati dalla vaccinazione. Dal Decreto Legge 1/2022, la copertura è stata estesa anche ai vaccini anti Covid-19, poiché sono considerati necessari per la tutela della salute pubblica.

Requisiti

  • Deve essere dimostrato un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e l’insorgenza della trombosi.
  • È necessario che il danno sia permanente e abbia causato una compromissione significativa della qualità della vita.

Procedimento

  1. Certificazione medica:
    • Ottenere una relazione medica dettagliata da parte di un medico specialista o della struttura sanitaria dove è avvenuto il trattamento. La relazione deve attestare la correlazione tra la vaccinazione e la trombosi.
  2. Presentazione della domanda:
    • La richiesta di indennizzo deve essere presentata alla ASL di competenza entro 3 anni dalla comparsa del danno (o entro 10 anni se riguarda un minore). La domanda deve includere:
      • Certificazioni mediche.
      • Copia della documentazione clinica completa.
      • Eventuali referti di indagini diagnostiche.
      • Copia della ricevuta del vaccino.
  3. Valutazione medico-legale:
    • L’ASL nomina una Commissione Medico-Ospedaliera (CMO) per valutare il caso e stabilire l’entità del danno e il nesso causale.
  4. Esito e liquidazione:
    • In caso di riconoscimento, il Ministero della Salute erogherà l’indennizzo.

Perché rivolgersi a un legale

Un avvocato specializzato in diritto sanitario e risarcimenti è fondamentale per il successo della richiesta e per ottenere un giusto indennizzo.

  • Si assicurerà che tutta la documentazione sia completa e conforme.
  • Gestirà eventuali dinieghi dell’ASL o ritardi, con ricorsi e comunicazioni appropriate e tempestive.
  • Farà un ricorso amministrativo o giudiziario, se necessario, presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) o altre sedi competenti.

Sentenze come quella del Consiglio di Stato n. 1206/2023 hanno confermato che il diritto all’indennizzo non è subordinato alla volontarietà della vaccinazione, ma al beneficio collettivo derivante dalla stessa.

Seguire la procedura indicata e affidarsi a un legale esperto ti garantirà maggiori possibilità di ottenere l’indennizzo previsto dalla legge, tutelando i propri diritti in caso di eventi avversi post-vaccinazione.

Esempi di risarcimenti ottenuti dopo la vaccinazione anti Covid-19

In Italia, come in altri Paesi, si sono registrati casi di cittadini che hanno subito effetti collaterali gravi e duraturi a seguito della vaccinazione. La giurisprudenza nazionale ha iniziato a pronunciarsi su tali casi, riconoscendo il diritto al risarcimento del danno biologico, patrimoniale e morale alle vittime di eventi avversi gravi correlati alla vaccinazione anti-COVID-19.

Esempi pratici.

  • Trombosi venosa profonda: un cittadino italiano ha ottenuto il risarcimento per una trombosi venosa profonda sviluppatasi in seguito alla vaccinazione. La decisione giurisdizionale ha sottolineato il nesso causale tra la vaccinazione e la patologia, riconoscendo il diritto del danneggiato ad essere risarcito per le conseguenze subite.
  • Reazioni allergiche severe: un altro caso ha riguardato una donna che ha sviluppato una grave reazione allergica al vaccino, con conseguente ricovero ospedaliero. La Corte Costituzionale ha confermato il diritto all’indennizzo per i danni permanenti causati da vaccinazioni obbligatorie o raccomandate, rafforzando la tutela dei cittadini.

Importo dell’indennizzo

L’importo dell’indennizzo per danni da vaccinazione obbligatoria o raccomandata è calcolato sulla base della tabella B della L. 177/1976, rivalutabile annualmente, e include una somma pari all’indennità integrativa speciale, anch’essa rivalutabile. L’assegno di indennità è reversibile per 15 anni.

I danneggiati possono richiedere un assegno una tantum pari al 30% dell’indennizzo per il periodo tra il manifestarsi del danno e l’ottenimento dell’indennizzo. In caso di aggravamento dell’infermità, è possibile presentare una domanda di revisione entro 6 mesi.

Se emerge una nuova patologia collegata alla vaccinazione, è possibile ottenere un indennizzo aggiuntivo pari al 50% di quello previsto per la patologia più grave. Se il danneggiato muore a causa delle patologie riconosciute, gli aventi diritto possono richiedere un assegno una tantum o reversibile per 15 anni dell’importo di €77.48.

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