Fondo vittime amianto: cos’è e come funziona
Come suggerito dal nome, il fondo per le vittime dell’amianto nasce con lo scopo di fornire assistenza e supporto finanziario a coloro che hanno subito danni a causa dell’esposizione all’amianto. L’amianto è un materiale estremamente pericoloso, di cui l’estrazione, l’importazione, la lavorazione, l’utilizzo, la commercializzazione e l’esportazione sia del materiale stesso che dei prodotti che lo contengono è vietata in Italia sin dal 1992. Nonostante questo divieto, purtroppo, in Italia sono ancora presenti diverse strutture e prodotti realizzati in parte con l’utilizzo dell’amianto. Questo perché, prima che l’estrema nocività di questo materiale per la salute venisse accertata, è stato ampiamente utilizzato in moltissimi settori per le sue caratteristiche come la resistenza al calore e la sua particolare struttura fibrosa.
Come risarcimento per chi è stato esposto a questo materiale per cause lavorative, subendone le conseguenze, nel 2008 venne istituito un fondo speciale gestito da un comitato amministratore composto da 16 membri: un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze, quattro rappresentanti dell’Inail, quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali, quattro rappresentanti delle organizzazioni datoriali maggiormente rappresentative a livello nazionale e due rappresentanti delle associazioni delle vittime dell’amianto.
Quando interviene il fondo per le vittime dell’amianto?
I beneficiari del fondo per le vittime dell’amianto sono tutte le vittime che hanno contratto patologie correlate all’esposizione a questo materiale e alla fibra “fiberfrax” o, in caso di morte prematura, agli eredi delle vittime. Il fondo riconosce un indennizzo pari al 20% della rendita Inail. Quindi, ad avere diritto a questo risarcimento danni, sono solo coloro che hanno ottenuto l’indennizzo Inail in seguito al riconoscimento delle patologie asbesto correlate, appunto i titolari della rendita Inail, oppure gli eredi, unitamente ai ratei della rendita, in caso di premorte. Tuttavia, i familiari dei lavoratori che, a causa dell’esposizione ambientale, hanno contratto il mesotelioma, hanno diritto ad un una tantum. L’erogazione di questo ulteriore indennizzo viene erogata direttamente dall’Inail dopo l’accertamento della presenza dei requisiti richiesti.
Se si pensa di aver diritto ad usufruire di questo risarcimento, sarebbe opportuno mettersi in contatto con un avvocato esperto nell’ottenimento degli indennizzi per i casi di malattia professionale. Spesso, infatti, è onere del lavoro dimostrare che la causa della sua malattia sia direttamente collegata alla propria attività lavorativa. Anche se è stato dimostrato senza ombra di dubbio che le polveri e le fibre che si sprigionano dall’amianto causano infiammazioni e cancro quando vengono ingerite o respirate, non tutte le patologie collegate all’apparato respiratorio e gastrointestinale vengono considerate come causate direttamente da questo materiale.
Per distinguere quali patologie vengano considerate direttamente collegate e quali no, l’Inail le ha inserite in tre diverse tabelle. La prima tabella, composta da tutte le patologie che vengono automaticamente riconosciute come causate dall’amianto, comprende: il tumore al polmone, vari mesoteliomi, il tumore alla laringe e il cancro alle ovaie. Per queste patologie, basta dimostrare la presenza di amianto sul luogo di lavoro. Le patologie della seconda lista, che richiede al lavoratore di dimostrare non solo la presenza dell’amianto sul posto di lavoro, ma anche la correlazione, comprende: il tumore alla faringe, il tumore al colon retto e la neoplasia allo stomaco. Nella terza lista compare soltanto il tumore all’esofago: in questo caso, l’onere della dimostrazione del nesso causale spetta per intero al lavoratore.
Fondo vittime dell0’amianto: come ottenere il risarcimento
Lo Studio Legale Bombaci da anni si occupa nell’ottenere il giusto risarcimento danni per chi ne ha diritto. Nel corso della nostra lunga carriera, abbiamo avuto modo di occuparci di tutti i tipi di risarcimento, da quelli per i sinistri stradali a quelli per la tutela del lavoratore, come il risarcimento per infortunio sul lavoro o, per l’appunto, il risarcimento per malattia professionale.
teresa de stefano05/09/2023Ho trovato l'avvocato Bombaci: competente, disponibile e conciso.Fulvio Fulvio14/08/2023Ottimo lavoro svolto per il recupero danni assicurativi! Intermediazione legale perfetta. Consiglio vivamente.Andrea Giordano21/07/2023Avvocato preparatissimo, molto chiaro e disponibileisabella ventrice14/07/2023Se si potessero dare 10 stelle lo farei. Ho avuto un problema con la mia dipendente, ho chiamato l’avvocato Alessio Bombaci e lo stesso giorno è riuscito a trovare il tempo per ascoltare la mia problematica e cercare di risolverla. Molto professionale e si vede molto che è una persona che sa quello che fa. E se per caso non è convinto di qualcosa, fa in modo subito di capire quel che é giusto. Più che onesto e disponibile per risolvere quello che mi é successo, si vede che fa il suo lavoro con passione. S dovessi consigliarlo assolutamente SI. Grazie !abe ada23/06/2023GentilissimoElisa Salvadego12/06/2023Persona molto competente ed estremamente disponibile.maryna nimizhan10/06/2023Consiglio questo studio legale perché ho riscontrato dei professionisti competenti e onesti.Sandro Lapunzina30/03/2023Consulenza davvero impeccabile. Tutto mi è stato spiegato con calma e nei minimi dettagli. Grazie milleValutazione complessiva Google 5.0 su 5, in base a 64 recensioni
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