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Il 5 Marzo entrerà in vigore la Tabella Unica Nazionale per i risarcimenti, cosa cambia

Il 5 Marzo entrerà in vigore la Tabella Unica Nazionale per i risarcimenti, cosa cambia

Il 5 marzo 2025 entra in vigore la Tabella Unica Nazionale per i risarcimenti (TUN) cosa cambierà?Questa nuova tabella ha lo scopo di uniformare i criteri per calcolare i risarcimenti per danni fisici da incidenti, malasanità o infortuni sul lavoro, grazie a uno standard unico valido su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo è garantire una maggiore equità nei risarcimenti, eliminare le disparità tra le diverse giurisdizioni e semplificare il processo per vittime e assicurazioni. In pratica, la tabella stabilisce gli importi da riconoscere in base alla gravità del danno subito, tenendo conto anche dell’età della persona e delle ripercussioni sulla sua vita. Si spera che questo cambiamento porti a risarcimenti più rapidi e più trasparenti.

Come verrà applicata la Tabella Unica Nazionale?

La Tabella Unica Nazionale riguarda tutte le lesioni di non lieve entità derivanti da incidenti stradali, eventi legati all’attività professionale di esercenti o strutture sanitarie e altri casi simili.

Una delle prime cose da notare è che la TUN si applicherà esclusivamente agli eventi che avverranno dopo il 5 marzo 2025. Un punto fondamentale riguarda le lesioni di lieve entità (inferiori al 10% di invalidità permanente), che continueranno a essere risarcite secondo le tabelle precedenti, rimanendo escluse, dunque, dall’applicazione della nuova normativa.

Questa norma si inserisce in una riforma più ampia del sistema risarcitorio, per renderlo più semplice, veloce e rendere più equo il calcolo dei danni non patrimoniali per le vittime di sinistri.

Quali sono le novità introdotte dalla TUN

Le principali novità della Tabella Unica Nazionale riguardano principalmente tre aspetti: il valore economico per ogni punto di invalidità, il calcolo del danno morale e l’indennità per danno temporaneo. Analizziamo ciascuna di queste aree:

  1. Valore pecuniario per punto di invalidità: la TUN introduce un valore uniforme per ogni punto di invalidità permanente dal 10% al 100%, che varia a seconda dell’età del danneggiato. Questo cambiamento sostituirà le valutazioni individuali che, a volte, possono portare a discrepanze significative tra casi simili. In pratica, se prima ogni corte poteva applicare una valutazione personalizzata per il danno biologico, ora il valore di ogni punto di invalidità è standardizzato, per creare un sistema di risarcimento più equo e trasparente.

  2. Calcolo del danno morale: il danno morale, che risarcisce la sofferenza psicologica e il turbamento causato dall’incidente, è ora calcolato come una percentuale aggiuntiva al danno biologico. In particolare, il danno morale varia tra il 30% e il 60% del valore del danno biologico, a seconda del grado di invalidità riconosciuto. In pratica, più alta è l’invalidità, maggiore sarà la percentuale di incremento per il danno morale. Questo aggiornamento risponde a una domanda crescente di risarcire non solo i danni fisici ma anche quelli psicologici.

  3. Indennità per danno temporaneo: la nuova Tabella Unica Nazionale introduce una diaria giornaliera fissa di 55,24 euro per il danno temporaneo in caso di inabilità totale temporanea. Si tratta di un risarcimento che verrà erogato in caso di invalidità temporanea assoluta, come quella derivante da un incidente che costringa una persona a stare a letto o a non poter lavorare per un periodo prolungato. Sebbene questo importo rappresenti un passo verso una liquidazione più sistematica e rapida del danno, è stato oggetto di discussione, e anche di alcune critiche da parte di professionisti, per la sua “leggerezza”, soprattutto rispetto a quanto veniva previsto da precedenti tabelle.

Esempi di liquidazione dei danni con la nuova tabella

Per comprendere meglio come funziona la Tabella Unica Nazionale, facciamo alcuni esempi pratici che mostrano come verrà calcolato il risarcimento in base alla gravità delle lesioni e all’età del danneggiato:

  1. Persona di 10 anni con invalidità permanente al 90%:

    • Danno biologico: 819.182€

    • Danno morale (aumento del 25%): 204.795,50€

    • Totale danno permanente: 1.023.977,50€

  2. Persona di 50 anni con invalidità permanente al 50%:

    • Danno biologico: 279.418€

    • Danno morale (aumento del 25%): 69.854,50€

    • Totale danno permanente: 349.272,50€

  3. Persona di 90 anni con invalidità permanente al 10%:

    • Danno biologico: 14.499€

    • Danno morale (aumento del 25%): 3.624,75€

    • Totale danno permanente: 18.123,75€

Come si può notare, il risarcimento varia di molto in base al grado di invalidità e all’età del danneggiato. Un giovane con invalidità grave otterrà un risarcimento ben più alto rispetto a una persona anziana con invalidità minima. Questo rispecchia l’impatto che una lesione ha sulla vita di una persona in base all’età e al potenziale di recupero.

Quali sono le criticità di questa nuova tabella

Nonostante gli sforzi di uniformare il sistema di risarcimento, la Tabella Unica Nazionale presenta alcune criticità che devono essere esaminate.  La principale riguarda la diaria fissa per il danno temporaneo, che potrebbe risultare troppo bassa rispetto al danno effettivo subito, specialmente per professionisti o lavoratori autonomi che non possono più esercitare la loro attività durante il periodo di inabilità, senza alcuna copertura.

Inoltre, l’assenza di una regolamentazione chiara per il danno parentale – ovvero il danno subito dai familiari di una persona gravemente ferita – potrebbe portare a incertezze nei risarcimenti in casi delicati.

Anche se la TUN è certamente un passo avanti nella standardizzazione delle liquidazioni risarcitorie, è fondamentale continuare a monitorare come verrà applicata nella pratica e se saranno necessari aggiustamenti normativi per garantire che tutti i danneggiati vengano trattati in modo equo e giusto.

La Tabella Unica Nazionale per il risarcimento del danno non patrimoniale è sicuramente una riforma necessaria, che serve a rendere e più omogeneo il sistema risarcitorio italiano, cercando di evitare disparità tra le varie decisioni giudiziarie.

Presenta, però, alcuni aspetti migliorabili che, si spera, verranno affrontati in modo adeguato nelle future modifiche normative.

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