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Risarcimento per licenziamento discriminatorio

Il licenziamento discriminatorio si configura come una delle diverse forme di licenziamento illegittimo, da cui ci si può tutelare grazie alle normative vigenti nel nostro Paese. Più nello specifico, il licenziamento discriminatorio è forse la più grave tipologia di licenziamento illegittimo, dal momento che è un licenziamento basato su alcune determinate caratteristiche del lavoratore licenziato e dal momento che, quindi, è in totale contrasto con il principio di eguaglianza (che è stabilito all’interno della Costituzione).

Dal punto di vista giuridico, è importante distinguere il licenziamento discriminatorio dal licenziamento ritorsivo, due termini che vengono spesso ed erroneamente utilizzati come sinonimi: abbiamo detto che il licenziamento discriminatorio si basa su alcune specifiche caratteristiche del lavoratore; il licenziamento ritorsivo, invece, si configura come una reazione ingiusta da parte del datore di lavoro nei confronti di un comportamento legittimo del lavoratore. Detto questo, è il caso di tornare all’argomento principale di questo articolo: ecco che, quindi, nel corso dei due paragrafi successivi capiremo più nel dettaglio che cosa è un licenziamento discriminatorio e definiremo come richiedere un risarcimento dopo averne subito uno.

Che cosa è e quali sono le caratteristiche del licenziamento discriminatorio

Gli infortuni sul lavoro non sono l’unico argomento di interesse nel merito della tutela del lavoratore. In questo argomento, rientrano anche i licenziamenti illegittimi, tra cui troviamo anche il licenziamento discriminatorio. Ma, quindi, che cosa è questo licenziamento discriminatorio? Come abbiamo già detto, il licenziamento discriminatorio è una forma di licenziamento illegittimo, che si verifica nel momento in cui è la sola discriminazione ad essere la ragione per cui il lavoratore viene licenziato e per cui, quindi, viene terminato il contratto di lavoro. Ma quali sono le caratteristiche del licenziamento discriminatorio? Quali sono i fattori di discriminazione che configurano questa tipologia di discriminazione? Sono i seguenti:

  • il sesso;
  • l’orientamento sessuale;
  • la religione;
  • l’etnia;
  • l’età;
  • le opinioni politiche e/o sindacali;
  • la disabilità.

Oltre a questi fattori di discriminazione, vanno considerati anche i problemi di salute, ma con una postilla: se questi motivi di salute sono responsabili di una scarsa produttività in termini di attività lavorativa, allora in licenziamento non è più illegittimo e, quindi, nemmeno discriminatorio.

Come richiedere un risarcimento per licenziamento discriminatorio

Nel caso in cui si subisca un licenziamento discriminatorio, il lavoratore licenziato ha la possibilità di proporre un ricorso per far sì che l’illegittimità di questo licenziamento possa essere riconosciuta e per ottenere un risarcimento danni: per procedere con questo ricorso, però, è necessario che il lavoratore licenziato porti delle prove che dimostrino il fatto. Vanno allegate, quindi, al ricorso le circostanze di fatto che determinino la discriminazione a monte di questo licenziamento. Più nello specifico, stiamo parlando del fattore di discriminazione e del trattamento ricevuto, proprio a causa di questa discriminazione. Una volta fornite queste prove, il datore di lavoro può ovviamente portare delle prove a suo favore, che determinino che il licenziamento non è stato illegittimo né tantomeno discriminatorio. Per quanto riguarda, invece, le sanzioni legate ad un licenziamento discriminatorio, va detto che sono piuttosto severe.

  • La Riforma Fornero prevede, infatti, che in caso di licenziamento discriminatorio il lavoratore venga reintegrato all’interno dell’azienda.
  • Da quanto è entrato in vigore il Jobs Act, inoltre, per un lavoratore licenziato in maniera illegittima è possibile anche richiedere il versamento di un risarcimento pari a ben quindici mensilità percepite, come alternativa alla reintegra.

Oltre a quanto detto finora, il lavoratore licenziato per motivi discriminatori e illegittimi ha diritto ad un risarcimento pari a cinque mensilità di retribuzione, comprese del versamento dei contributi previdenziali relativi al periodo in cui è stato illegittimamente allontanato dal posto di lavoro.   Per ricevere una consulenza legale in merito ad un licenziamento discriminatorio, contatta il nostro studio legale Bombaci, da anni esperto e operativo in merito al risarcimento danni Torino.

Dicono di noi
teresa de stefano
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05/09/2023
Ho trovato l'avvocato Bombaci: competente, disponibile e conciso.
Fulvio Fulvio
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14/08/2023
Ottimo lavoro svolto per il recupero danni assicurativi! Intermediazione legale perfetta. Consiglio vivamente.
Andrea Giordano
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21/07/2023
Avvocato preparatissimo, molto chiaro e disponibile
isabella ventrice
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14/07/2023
Se si potessero dare 10 stelle lo farei. Ho avuto un problema con la mia dipendente, ho chiamato l’avvocato Alessio Bombaci e lo stesso giorno è riuscito a trovare il tempo per ascoltare la mia problematica e cercare di risolverla. Molto professionale e si vede molto che è una persona che sa quello che fa. E se per caso non è convinto di qualcosa, fa in modo subito di capire quel che é giusto. Più che onesto e disponibile per risolvere quello che mi é successo, si vede che fa il suo lavoro con passione. S dovessi consigliarlo assolutamente SI. Grazie !
abe ada
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23/06/2023
Gentilissimo
Elisa Salvadego
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12/06/2023
Persona molto competente ed estremamente disponibile.
maryna nimizhan
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10/06/2023
Consiglio questo studio legale perché ho riscontrato dei professionisti competenti e onesti.
Sandro Lapunzina
Sandro Lapunzina
30/03/2023
Consulenza davvero impeccabile. Tutto mi è stato spiegato con calma e nei minimi dettagli. Grazie mille
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